E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il “tutto completo” delle sotterranee,
nei libri prestati e nell’arrivederci a domani”.Il Futuro, Julio Cortázar
Ma che fantasia ci vuole.. questi soffioni che chiamavamo “tatarann” che significa nonno. Che poi chissà perchè si chiamavano così. E li vedevi volare ogni tanto d’estate, quando stavi seduto sullo scalino davanti alla porta e allora correvi ad afferrarli con le tue mani impacciate di bambino. E loro si lasciavano prendere, sono così leggeri, così lenti. Trattenerli senza rovinarli altrimenti poi non volano più. Sono così delicati, quanta abilità ci vuole se sei un bambino! I grandi sono troppo grandi per vederli, per corrergli dietro. I piccoli troppo entusiasti, impulsivi… li stringono e li rovinano. Quanta fantasia ci vuole… gli occhi di un bambino per vederli e l’ abilità di un adulto per afferrali senza sciuparli.
Per tenerli un po tra le mani e lasciarli volare di nuovo. Magari accompagnati da un desiderio. Verso il cielo.
Liberi di non tornare più.
Ciao nonna.